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Se la Chiesa è definita dal Concilio Vaticano II, “popolo di Dio in cammino”, se i discepoli sono quelli che “vanno dietro” al Maestro, dobbiamo pensare che il camminare ed il cammino in se, non siano solo una pratica fisica ma attività che in qualche modo aiutano ad entrare in relazione con Dio. I nostri cammini hanno come obiettivo le tombe dei santi o degli apostoli (Santiago), la cattedra di Pietro (Roma) o il sepolcro vuoto di Gesù (Gerusalemme), raggiunti con lo spirito dei discepoli di Emmaus che poterono confessare a sé stessi che «…ardeva … in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture»
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